al 13 ottobre 2024
Musei Nazionali di Matera & Parco Archeologico di Metaponto
al 13 ottobre 2024
Musei Nazionali di Matera & Parco Archeologico di Metaponto
Promosso da Associazione Archeofuturo sin dal 2018, In-ruins è un programma di residenza dedicato a esplorare le potenzialità dell’incontro tra arte contemporanea e archeologia attraverso il transitorio insediamento di artisti, curatori e ricercatori nei pressi di siti monumentali della Calabria e del Meridione. In-ruins ripensa il territorio attraverso il suo passato, rende antiche rovine luoghi di incontro e porta nel cuore di territori marginali la sperimentazione urgente e attuale di creativi internazionali. Affondando le sue radici in un pensiero meridiano e mediterraneo, il progetto mira a valorizzare non solo il patrimonio archeologico, ma anche le tradizioni, i miti e le storie delle comunità stesse che da sempre lo custodiscono.
Quest’anno seguiremo rotte suggerite da geografie antiche anziché da mappature moderne. Il programma si svolgerà per la prima volta fuori dai confini della Calabria e approderà in Basilicata, che condivide con la prima destini passati e presenti.
In collaborazione con Musei nazionali di Matera - Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata, esploreremo i Musei nazionali e il Parco Archeologico di Metaponto. La residenza durerà oltre un mese, dal 9 Settembre al 13 ottobre, e i residenti saranno ospitati nella masseria a gestione familiare “Oasi Rupestre”, nella Città di Montescaglioso.
In continuità con la partnership avviata lo scorso anno, la residenza In-ruins 2024 è organizzata in collaborazione con Fondazione Elpis. Il programma è altresì patrocinato da Fondazione Matera-Basilicata 2019.
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I cinque artisti vincitori della residenza In-ruins 2024:
- Danila Gambettola è danzatrice, performer e ricercatrice impegnata in un’indagine transdisciplinare che sovrappone frammenti drammaturgici di movimento, voce, scrittura e componenti installative.
- Nabil Aniss impiega una combinazione di immagini in movimento e monologhi per esaminare le intricate interconnessioni tra istituzioni politiche, corpi diasporici, affetti e intimità.
- Savannah Sather Marquardt è storica dell'arte, archeologa e scrittrice presso l'Università di Yale. La sua ricerca sulle antiche poleis coloniali dell'Italia meridionale esplora il modo in cui l'arte funeraria metteva in relazione il mondo dei vivi, la terra e i morti nel V e IV secolo a.C.
- Iasonas Kampanis concentra il suo lavoro sul legame con il mondo naturale e sulle origini animistiche della cultura mediterranea, affrontando le visioni antropocentriche che ci hanno allontanato dal nostro senso di universalità.
- Fanny Souade Sow si interroga su come i monumenti, memoriali e statue, così come altri beni culturali destinati alla commemorazione o al ricordo, diventino i veicoli di una narrazione controllata e legittimata della Storia.
- Sahil Naik esamina gli scenari politici, gli ambienti costruiti, le storie antiche e mette in discussione i passati coloniali, la memoria e le storie pubbliche.