Dal 29 ottobre
al 5 marzo 2023
Fondazione Elpis, via Lamarmora 26, Milano
Lunedì - Mercoledì
chiuso
Giovedì - Domenica
dalle 12 alle 19
Condividi
A cura di
HH Art Space
HAZE - Contemporary Art From South Asia
Dal 29 ottobre
al 5 marzo 2023
Fondazione Elpis, via Lamarmora 26, Milano
Lunedì - Mercoledì
chiuso
Giovedì - Domenica
dalle 12 alle 19
Condividi
A cura di
HH Art Space

La mostra, a cura del collettivo HH Art Spaces e Mario D’Souza, è allestita nei nuovi spazi di Fondazione Elpis. Attraverso il lavoro di 21 artiste e artisti, HAZE, ovvero foschia, esplora le nuove prospettive artistiche dell’Asia meridionale e racconta il ruolo delle arti visive nella narrazione di una crisi globale che investe diversi livelli: ecologico, politico e socio-culturale. La foschia nella sua forma e densità, presenta sia una realtà con cui dobbiamo fare i conti, sia un promemoria del nostro passato collettivo e del futuro possibile. La foschia può essere nebbia, smog, fumo, tossicità e magia: inghiotte la distanza per ricordarci la fragilità del presente.

Attraverso 20 pratiche dell’Asia meridionale, la mostra tenta di fare ‘regione’ seguendo storie e leggende, riunendo spiriti ed energie in un tempo segnato da estremismi e maggioritarismi. La foschia non impedisce di guardare al futuro, anzi offre un’acuta consapevolezza del presente che, come l’atto di vivere in sé, è diventato una forma di resistenza.

Tour virtuale

Bani Abidi
Nikhil Chopra
Madhu Das
Kedar Dhondu
Pranay Dutta
Avian D’Souza
Madhavi Gore
Shivani Gupta
Munir Kabani
Romain Loustau
Sahil Naik
Yasmin Jahan Nupur
Soumitrimayee Paital
Amol Patil
Pala Pothupitiye
Fazal Rizvi
Joydeb Roaja
Lala Rukh
Vineha Sharma
Divyesh Undaviya
Diptej Vernekar
Bani Abidi

Il lavoro di Bani Abidi (1971, Karachi, Pakistan) si presenta come un inventario, o alfabeto per immagini, delle barriere di sicurezza importate e diffuse a Karachi, principale città del Pakistan, all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle. Interessata a indagare le dinamiche di potere del suo paese d’origine, dove è ancora vivo il mito del “sogno americano”, Bani Abidi studia le barriere, le fotografa in loco e le lavora digitalmente in seguito. L’artista decide anche di modificarne alcune, aprendo possibili varchi che consentirebbero il passaggio pedonale, venendo quindi meno alla loro funzione di sicurezza. Tale approccio sarcastico e ironico allude alla distorsione che il sogno americano subisce a Karachi, trasformandosi quasi in parodia. Depotenziate e decontestualizzate su fondi bianchi, le barriere di sicurezza vengono infine presentate come elementi d’arredo da scegliere, come se fossero sulle pagine di un catalogo patinato.

photo by Shivani Gupta
[01]

BANI ABIDI
Security Barriers, 2008-2019
Stampa a getto d’inchiostro (26 elementi)
28 x 44 cm (cad.)


[01]

BANI ABIDI
Security Barriers, 2008-2019
Stampa a getto d’inchiostro (26 elementi)
28 x 44 cm (cad.)


BANI ABIDI
Security Barriers, 2008-2019
Stampa a getto d’inchiostro (26 elementi)
28 x 44 cm (cad.)