Fondazione Elpis nasce nel 2020 per creare nuovi spazi e opportunità di dialogo e di espressione per artiste e artisti italiani e internazionali, con una particolare attenzione alle ultime generazioni.

Costituita nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista, Fondazione Elpis ha al centro della sua mission il supporto ai giovani artisti. La Fondazione persegue i suoi scopi attraverso la realizzazione di mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi su tutto il territorio nazionale. Con l’obiettivo di esplorare aree e scenari oltre i circuiti tradizionali dell’arte, Fondazione Elpis unisce mondi solo apparentemente distanti intercettando l’evolversi dei linguaggi espressivi. La decisione di aprire una nuova sede a Milano – a ottobre 2022 – nasce dai progetti e dalle collaborazioni attivate negli ultimi anni su scala nazionale. La Fondazione ha così consolidato attorno a sé una rete sempre più ampia mettendo in atto nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale. Ne è un esempio Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea giunto alla sua quinta edizione nel 2024, realizzato in collaborazione con Galleria Continua e di Threes. Un’iniziativa diffusa in tutto il Paese che coinvolge ogni anno 20 artisti nell’ideazione di installazioni site specific, visitabili per l’intera estate, in 20 borghi italiani, uno per ogni regione.

Marina Nissim

Da sempre attiva a favore delle comunità, della ricerca scientifica, della cultura e dell’educazione, Marina Nissim da 25 anni colleziona arte contemporanea ed è da tempo un’entusiasta ideatrice di mostre. I suoi progetti espositivi riflettono il desiderio di far vivere al pubblico degli appassionati le sue esperienze di viaggio e di conoscenza, offrendo loro l’occasione di confrontarsi con la scena composita e vibrante dell’arte contemporanea mondiale.

È nata così la mostra ¿soy Cuba? (13 ottobre – 19 novembre 2017, Milano), testimonianza del percorso artistico di una gioventù in fermento in un grande paese che cambia. Un anno e mezzo dopo è stata la volta di Immersione Libera (1° aprile – 15 maggio 2019, Milano), mostra dedicata a una nuova generazione di artisti che si affaccia sulla scena internazionale. Nel 2020 Marina Nissim ha costituito Fondazione Elpis e nello stesso anno ha ideato il progetto Una Boccata d’Arte. Quest’ultimo, giunto ormai alla quinta edizione nel 2024, si è posto fin da subito come un’ambiziosa iniziativa diffusa su tutto il territorio italiano, un segnale, in piena pandemia, di ottimismo e incoraggiamento per la ripresa culturale e artistica del nostro territorio.

DA LAVANDERIA INDUSTRIALE A SPAZIO PER L'ARTE

Situata nel centro di Milano nel quartiere di porta Romana, tra le storiche via Orti e via Lamarmora, la nuova sede di Fondazione Elpis si colloca all’interno di un fabbricato indipendente, un corpo basso in mattoni rossi a vista, costruito nel 1885 come lavanderia industriale al servizio del vicino istituto di ricovero per anziani, abbandonato dai primi anni Novanta del Novecento.

In questo suggestivo contesto, immerso nel verde dei giardini dell’isolato Orti Lamarmora, la sede di Fondazione Elpis si compone di circa 800 mq complessivi, distribuiti su tre livelli predisposti per ospitare mostre temporanee, laboratori, proiezioni, installazioni site specific e uffici. La galleria si sviluppa al piano terra, espandendosi nei giardini esterni sui lati nord e sud, dove saranno installate opere all’aperto e prosegue al primo piano con l’ampia galleria con tetto a vista e un terrazzo esterno. Al piano interrato, realizzato quasi totalmente ex-novo, si trovano spazi espositivi, depositi e laboratori. Una nuova scala interna in acciaio bianco collega i tre piani, con un andamento sinuoso che affianca il grande montacarichi a vista. Gli spazi distributivi divengono così a loro volta espositivi, enfatizzando una continuità visiva e fisica. Il progetto di ristrutturazione, a cura di GioLatis Studio, è stato pensato per mantenere inalterata la natura industriale dell’edificio, con un approccio conservativo sia sui volumi che sui materiali e le superfici. L’intervento architettonico ha dunque voluto legare la storia alla contemporaneità, creando un ambiente estremamente versatile per l’esposizione di arte contemporanea mantenendo al contempo un forte legame identitario con il sito e con i sistemi costruttivi originari dell’edificio.